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LA MATEMATICA COME UN ROMANZO: NATO IN UN GIORNO AZZURRO

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Continuano le uscite in edicola dei volumi dedicati  alla scoperta dei problemi della matematica e di coloro che li hanno risolti.



Le equazioni impossibili, le simmetrie nascoste, i teoremi che nel corso dei secoli hanno intrecciato scienza e filosofia, raccontati attraverso le vite eccezionali di matematici incompresi o tormentati, isolati dal mondo, posseduti da un’ossessione o coinvolti nei grandi eventi della storia.

In edicola in questi giorni il libro di Daniel Tammett "Nato in un Giorno Azzurro"

Il 37 è grumoso come semolino, l'89 è neve che cade, i numeri primi sono lisci come ciottoli. 
Il 31 gennaio 1979, il giorno della sua nascita, è azzurro, come lo sono il 9 e tutti i mercoledì. 

Così Daniel vede i numeri: come forme e colori che si combinano in calcoli mentali istantanei. Qual è il suo segreto? La sinestesia,  in aggiunta a una forma di autismo chiamata sindrome di Asperger, che si accompagna a qualità fuori dal comune (autistic savant), tra cui una memoria strabiliante, ma anche terribili difficoltà ad affrontare la vita quotidiana. Daniel è un bambino molto solo: a scuola bersaglio dei bulli, a casa irrimediabilmente diverso, per quanto amato, dagli otto fratelli e sorelle. 

È un adolescente tormentato e timido, perennemente sfasato dalla società dei suoi coetanei, da codici comunicativi che non capisce e non sa usare. E anche da adulto la vita è faticosa: ha seri problemi di coordinazione, deve mangiare ogni mattina l'identica quantità di cereali, non può uscire di casa se prima non ha contato gli indumenti che indossa. 

Ma l'appoggio della famiglia, l'impegno a viaggiare e ad aprirsi a nuove esperienze, e la scoperta dell'amore con Neil, il compagno conosciuto grazie al primo computer, daranno alla sua vita una direzione nuova e un nuovo slancio. "Nato in un giorno azzurro" non è solo una testimonianza unica, un viaggio nella psiche di un genio, ma anche una storia che racconta e spiega la diversità.

Qui il piano dell'opera completo (20 volumi)


DAL POLITECNICO DI TORINO NUOVO PROTOTIPO PER LA MOBILITÀ A PEDALI

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Il suo nome è S-Trike, ed è il prototipo di velomobile progettato e realizzato da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino (Team Policumbent)con la collaborazione di alcune aziende partner, che si è aggiudicato l'Engineering Award assegnato dalla giuria tecnica e il primo posto in classifica generale determinato dai piazzamenti nelle gare e nelle altre valutazioni tecniche allo Student Challenge Europeo per veicoli a propulsione umana che si è tenuto in Francia dall'8 al 10 agosto scorsi.


Un mezzo a pedali con possibile assistenza elettrica, 3 ruote in configurazione tadpole (ovvero 2 all'anteriore), seduta reclinata e una carenatura in materiale composito che svolge una triplice funzione: protezione in caso di urto, riparo dalle intemperie e miglioramento dell'efficienza aerodinamica. È

Questa categoria di veicolo, ancora poco conosciuta al grande pubblico, sta gradualmente allargando il proprio mercato nel nord Europa, dove sono insediati i maggiori produttori. Non si tratta di un'alternativa alla bici tradizionale, che in città è imbattibile per praticità e agilità nel traffico, ma di un mezzo efficace per la mobilità in un raggio tra i 10 e 30 km, specialmente in contesto extra-urbano, perché una persona in salute può raggiungere con questo mezzo senza particolare sforzo circa 30 km/h in piano e con una pedalata appena più sportiva si viaggia tra i 40 e i 50 km/h, il tutto con un mezzo che può pesare meno di 30 kg ed è completamente ammortizzato.

Nel caso specifico di S-Trike gli studenti hanno optato per una soluzione con telaio e carena separabili, così da poter rinunciare a quest'ultima nei mesi più caldi, ed hanno impostato il progetto focalizzandosi più sulla mobilità quotidiana che non sulle prestazioni in ottica sportiva. Il prototipo, come sempre, è un punto di partenza per verificare il progetto e per identificarne limiti e possibili miglioramenti, anche nell'ipotesi di una futura immissione sul mercato. Per questo da settembre i lavori riprenderanno a pieno ritmo sia per completare e migliorare il prototipo attuale (impianto luci, assistenza elettrica, cupolino e portellone superiore), sia per impostarne una seconda versione a partire dalle tante idee emerse on the road, su tutti un sistema più semplice e immediato di aggiunta/rimozione della carena che permetta di trasformarlo in un vero e proprio veicolo modulare.


Il premio al progetto del Politecnico di Torino allo Student Challenge europeo è stato una bella gratificazione per il team dopo le tante ore dedicate. Si trattava della prima edizione dell'evento, integrato come categoria Educational all'interno del Campionato Mondiale annualmente sancito dalla WHPVA (World Human Powered Vehicle Association) e aperto a tutti i mezzi a pedali senza limiti alla creatività, che quest'anno si è svolto nei dintorni di Besançon (FR). Una vetrina unica in un contesto molto particolare, dove l'agonismo pur presente nelle gare passa in secondo piano non appena si taglia il traguardo grazie al clima di curiosità e condivisione delle competenze tecniche che caratterizza tutto l'ambiente WHPVA. Qui i ragazzi hanno potuto conoscere da vicino i prototipi di chi da anni, pur senza una formazione necessariamente ingegneristica, si dedica a questi mezzi con risultati interessanti. La scelta di integrare la competizione riservata agli studenti in questo evento mondiale ha lo scopo di promuovere questa "contaminazione" e gettare le basi per una futura crescita industriale e professionale del settore.

La presenza e la vittoria di un Team italiano e torinese getta le basi per un futuro sviluppo del settore anche sul nostro territorio, dove le competenze tecniche e tecnologiche non mancano e le spinte verso modelli di mobilità a emissioni zero sono sempre più pressanti.


Si ringrazia per l0invio del comunicato 
Elena Foglia Franke 
Politecnico di Torino 
Relazioni con i media 
COmunicazione, Eventi e Relazioni con l'Esterno 
c.so Duca degli Abruzzi, 24 - 10129 Torino
relazioni.media@polito.it; elena.foglia@polito.it ; www.polito.it 
Facebook: http://www.facebook.com/politecnicotorino 
 Twitter: @poliTOnews

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ECONOMIA: A MILANO LA SETTIMA EDIZIONE DI FORUM BANCA

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Un evento da non perdere quello che si svolgerà a Milano il 30 settembre 2014: i più importanti Istituti Bancari italiani si daranno infatti appuntamento per parlare di innovazione tecnologica e di processo ad un incontro organizzato da Istituto Internazionale di Ricerca – IIR, società leader nell’ideazione e organizzazione di convegni, percorsi formativi e consulenza personalizzata per aziende e professionisti.

Proprio nelle sale dell’Atahotel Executive di Milano si svolgerà dunque la settima edizione di Forum Banca, un evento di riferimento a livello nazionale focalizzato sulle aree di innovazione tecnologica e di processo nel mondo bancario.
Forum Banca 2014 sarà un’importante occasione di confronto tra i rappresentanti dei più importanti Istituti bancari e finanziari del Paese.

Saranno ben 8 gli eventi che comporranno il programma della giornata: innanzitutto la Premium Conference“Come creare valore nella sinergia tra IT e linee di business”, che vedrà protagonisti i componenti dell’Advisory Board e altri autorevoli relatori. 

E poi 7 free entry Session sui temi: CRM, Multicanalità e Contact center; Business intelligence, Big data e Risk management; Gestione dei processi, Documentale e dematerializzazione; Sicurezza fisica e Videosorveglianza; Innovazione e gestione delle risorse umane; Soluzioni Tecnologiche e Security; Credito al consumo.

L’evento, che anno dopo anno continua a crescere, si è arricchito nel 2014 di un Advisory Board costituito da autorevoli specialisti in ambito IT del mondo bancario: Marco Cecchella, Country Cio - Deutsche Bank; Roberto Fonso, Cio - Banca Popolare di Milano; Milo Gusmeroli, Vicedirettore Generale - Banca Popolare di Sondrio; Massimo Messina, Head of Global ICT – UniCredit; Carla Tricella, Chief Information Officer – ING Bank e Sandro Tucci, Chief Operating Officer di CheBanca! Gruppo Mediobanca.

Forum Banca 2014 gode del patrocinio di Aism, Assovalori, Assosicurezza, Anssaif, Anorc, Aifag, Club CMMC, Assintel, Assocontact, Apb.
Le precedenti 6 edizioni dell’evento hanno visto la partecipazione di circa 2000 addetti ai lavori, e il coinvolgimento di 200 relatori, 50 tra media partner e associazioni patrocinanti, 150 tra sponsor ed espositori.

Il programma completo è consultabile sul sito  www.forumbanca.com.


Istituto Internazionale di Ricerca - IIR, in Italia da più di 25 anni e a livello internazionale da oltre 40 anni, è la società leader nell’ideazione e organizzazione di convegni, percorsi formativi e consulenza personalizzata per aziende e professionisti. Istituto Internazionale di Ricerca - IIR porta nelle aziende soluzioni innovative e risposte concrete per lo sviluppo delle risorse e del business, attraverso tre principali categorie di prodotti: Conferenze, Corsi di formazione, Formazione in-Company. I settori di mercato su cui Istituto Internazionale di Ricerca - IIR focalizza la propria proposta sono Industria, Sanità, Retail, Pubblica Amministrazione. Un’attenzione particolare viene rivolta ai settori Farmaceutico ed Energia, dove l’azienda concentra maggiormente i propri sforzi di ricerca e di sviluppo di contenuti formativi ed informativi. Nel 2013 Istituto Internazionale di Ricerca - IIR ha proposto al mercato circa 200 corsi a catalogo e più di 50 convegni. Per quanto riguarda la divisione InCompany, nel 2013 sono stati organizzati 150 corsi in house per un totale di 2400 ore di formazione erogate.


Informazioni per la stampa:
Studio Calliandro Comunicazione
Email: press@studiocalliandro.it


FALLING WALLS LAB: ALL'UNIVERSITÀ DI TRENTO A OTTOBRE 2014

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Arriva il Falling Walls Lab: circuito internazionale di condivisione di idee brillanti e innovative
Le selezioni per partecipare al concorso si terranno per la prima volta anche in Italia. A ospitarle sarà il 3 ottobre l’Università di Trento. Iscrizioni aperte fino al 20 settembre

Il prossimo 3 ottobre l’Università di Trento ospiterà il Falling Walls Lab, un evento organizzato annualmente in più paesi nel mondo, e per la prima volta in Italia, finalizzato alla selezione delle migliori idee innovative presentate da giovani talenti in tutte le aree disciplinari.

Si tratta di una giornata di selezione aperta non solo a esponenti del mondo accademico – studenti di laurea magistrale, postdoc, ricercatori – ma anche a imprenditori e professionisti, di età inferiore ai 35 anni.

Ogni candidato avrà la possibilità di presentare la propria idea innovativa, progetto o modello imprenditoriale davanti a una giuria di esperti in vari ambiti; il tutto in soli tre minuti e con un’esposizione comprensibile anche ai non addetti del settore. Una sfida avvincente, una posta in gioco alta: il vincitore della selezione locale avrà la possibilità di partecipare alla finale di Berlino, e di assistere il giorno successivo, 9 novembre, alla conferenza conclusiva che vedrà l’intervento di alcuni tra i più influenti scienziati al mondo



La finalità dell’iniziativa è quella di far incontrare e confrontare menti aperte, creative, capaci di pensare ed elaborare soluzioni a problemi anche di vita quotidiana; idee in grado di innovare e dare concreta utilità in tutti i campi del sapere e del fare, dalla medicina all’agricoltura, dall’economia alle materie umanistiche e oltre.

Il Falling Walls Lab Trento avrà luogo il 3 ottobre 2014 presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale. Le domande dovranno essere presentate online fino al 20 settembre direttamente dal sito della Fondazione.

Falling Walls Lab Trento è sostenuto dalla Falling Walls Foundation e da A.T. Kearney, un'azienda di consulenza manageriale globale.

L’evento si inserisce nell’ambito del progetto ideato dalla Falling Walls Foundation, organizzazione no profit che promuove la ricerca e lo scambio del sapere in tutti i settori della conoscenza e tra il pubblico più vasto. La Falling Walls Foundation è sovvenzionata dal Ministero dell'Istruzione e della Ricerca tedesco, dalla fondazione Robert Bosch, dalla Helmholtz Association e da altre numerose istituzioni accademiche, fondazioni e società.

Ulteriori informazioni su www.falling-walls.com

IL SOLE VISTO IN TEMPO REALE DA BOREXINO: TUTTO COME 100.000 ANNI FA

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Per la prima volta nella storia dell’indagine scientifica della nostra stella è stata misurata l’energia solare nel momento stesso della sua generazione.  L’esperimento per neutrini ai Laboratori INFN del Gran Sasso è riuscito a misurare in tempo reale l’energia della nostra stella: l’energia rilasciata oggi al centro del Sole è in perfetta corrispondenza con quella prodotta 100.000 anni fa. [VIDEO]

clic per ingrandire
Lo annuncia l’esperimento Borexino ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Lo studio è pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature.

L'esperimento Borexino dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFNè riuscito per la prima volta a misurare l'energia del Sole in tempo reale, studiando i neutrini prodotti nella reazione protone-protone, la reazione iniziale del ciclo di fusioni nucleari che produce complessivamente circa il 99% dell'energia della nostra stella. L'importante risultato scientifico è pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.

I risultati saranno presentati venerdì 5 settembre nel corso di un workshop scientifico che si terrà a partire dalle ore 9.00 ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso e nel corso di una conferenza pubblica aperta a tutti che avrà luogo alle ore 18.00 nell'Aula Magna del Gran Sasso Science Institute all'Aquila.

Borexino è riuscito a realizzare in tempo reale la misura dell’energia del Sole rivelando i neutrini prodotti da reazioni nucleari all’interno della massa solare: queste particelle, infatti, impiegano solamente pochi secondi a uscire da essa e otto minuti per arrivare fino a noi. Le precedenti misure dell’energia solare, invece, erano sempre state realizzate sulle radiazioni (fotoni) che attualmente illuminano e scaldano la Terra e che si riferiscono alle stesse reazioni nucleari, ma avvenute centomila anni fa: è questo, infatti, il tempo che l’energia mediamente impiega per attraversare la densa materia solare e raggiungere la sua superficie. Il confronto fra la misura dei neutrini pubblicata oggi da Borexino e le precedenti misure riguardanti l’emissione di energia raggiante dal Sole ha mostrato che l’attività solare non è cambiata negli ultimi centomila anni. “Grazie ai risultati di questa nuova ricerca di Borexino tocchiamo con mano, mediante i neutrini prodotti nella reazione protone-protone (p-p), che è la catena di fusioni nucleari p-p a far funzionare il Sole, fornendo proprio l’energia che si misura con i fotoni: insomma questo prova che il Sole è una grande centrale a fusione nucleare”, commenta Gianpaolo Bellini tra i padri dell’esperimento Borexino.

Il rivelatore Borexino, istallato nei Laboratori sotterranei del Gran Sasso dell’INFN, è riuscito a misurare il flusso di neutrini prodotti all’interno del Sole nella reazione di fusione di due nuclei di idrogeno per formare un nucleo di deuterio: questa è la reazione iniziale del ciclo di fusioni nucleari che produce complessivamente circa il 99% dell’energia solare. Fino ad ora, Borexino era riuscito a misurare i neutrini da reazioni nucleari che facevano parte della catena originata da questa reazione o appartenenti a catene secondarie, che contribuiscono in modo decisamente minore alla produzione energetica solare, ma che sono stati fondamentali per la scoperta di alcune cruciali proprietà fisiche di questa evanescente particella elementare, il neutrino.

La difficoltà della misura ora realizzata è dovuta all’energia estremamente ridotta di questi neutrini (hanno infatti un’energia massima di 420 keV), la più piccola rispetto agli altri neutrini emessi dal Sole, che pure hanno livelli energetici così bassi da rendere quasi proibitiva la loro misura, e che solo Borexino è riuscito e riesce a misurare. Queste performance fanno di Borexino un rivelatore unico al mondo, che tale rimarrà ancora per alcuni anni, grazie alle tecnologie d’avanguardia impiegate nella sua costruzione, che gli hanno permesso di studiare non solo i neutrini emessi dal Sole, ma anche quelli prodotti dalla nostra Terra.

L’esperimento Borexino, frutto di una collaborazione fra Paesi europei (Italia, Germania, Francia, Polonia), Stati Uniti e Russia, prenderà dati almeno per ancora quattro anni, migliorando la precisione delle misure già fatte e affrontandone altre di grande importanza sia per la fisica delle particelle, sia per l’astrofisica.


Ringraziamo per la comunicazione
Antonella Varaschin
INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Ufficio per la Comunicazione - Roma



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Source: INFN 
Content: Press Release
Date Issued: 27 August 2014
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The Sun as Borexino Sees It in Real Time

The neutrino experiment in the INFN Gran Sasso Laboratories has managed to measure the energy of our star in real time: the energy released today at the centre of the Sun is exactly the same as that produced 100,000 years ago

For the first time in the history of scientific investigation of our star, solar energy has been measured at the very moment of its generation. This has been announced by the Borexino experiment at the Gran Sasso National Laboratories (LNGS) of the Italian National Institute for Nuclear Physics (INFN). The study is published on August 28th, 2014 in the prestigious international journal Nature.
Borexino has managed to measure the Sun’s energy in real-time, detecting the neutrinos produced by nuclear reactions inside the solar mass: these particles, in fact, take only a few seconds to escape from it and eight minutes to reach us. Previous measurements of solar energy, on the other hand, have always taken place on radiation (photons) which currently illuminate and heat the Earth and which refer to the same nuclear reactions, but which took place over a hundred thousand years ago: this, in fact, is the time it takes, on average, for the energy to travel through the dense solar matter and reach its surface. The comparison between the neutrino measurement now published by Borexino and the previous measurements concerning the emission of radiant energy from the Sun shows that solar activity has not changed in the last one hundred thousand years. "Thanks to the results of this new Borexino research we have seen, via the neutrinos produced in the proton-proton (pp) reaction, that it is the chain of pp nuclear fusions which makes the Sun work, providing precisely the energy that we measure with photons: in short, this proves that the Sun is an enormous nuclear fusion plant," says Gianpaolo Bellini, one of the fathers of the Borexino experiment.
The Borexino detector, installed in the INFN underground Laboratories of Gran Sasso, has managed to measure the flux of neutrinos produced inside the Sun in the fusion reaction of two hydrogen nuclei to form a deuterium nucleus: this is the seed reaction of the nuclear fusion cycle which produces about 99% of the solar energy. Up until now, Borexino had managed to measure the neutrinos from nuclear reactions that were part of the chain originated by this reaction or belonging to secondary chains, which contribute significantly less to the generation of solar energy, but which were key to the discovery of certain crucial physical properties of this "ephemeral" elementary particle, the neutrino.
The difficulty of the measurement just made is due to the extremely reduced energy of these neutrinos (they have, in fact, a maximum energy of 420 keV), the smallest one compared to the other neutrinos emitted by the Sun, which also have energy levels so low as to make it almost impossible to measure them and which only Borexino was and is able to measure. This performance makes Borexino a detector unique in the world, and it will remain so for a number of years, thanks to state-of-the-art technologies used in its construction, which have allowed not only the neutrinos emitted from the Sun but also those produced by our Earth to be studied.
The Borexino experiment is the result of a collaboration between European countries (Italy, Germany, France, Poland), the United States and Russia and it will take data for at least another four years, improving the accuracy of measurements already made and addressing others of great importance for both particle physics as well as astrophysics.

MACCHINE, INVENZIONI, SCOPERTE - SCIENZA E TECNICA A TORINO E IN PIEMONTE TRA '800 E '900

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Ci sono libri che sono delle autentiche rivelazioni e che non solo diventano pezzi di grande valore nella biblioteca di ogni appassionato e curioso,  ma che raccolgono sorprendenti spaccati della nostra storia e sono dimostrazioni di quanto il passato sia il vero maestro che possa offrire un insegnamento al  mosto presente.

"Macchine, Invenzioni, Scoperte"è uno di questi.

Il volume è una vera miniera di informazioni dove vengono illustrate le brillanti, innumerevoli e sorprendenti invenzioni e scoperte in gran parte concentrate a Torino e in Piemonte, che hanno contribuito in modo fondamentale alla crescita e al consolidamento del nascente Stato.

Attraverso immagini, per lo più inedite, di strumenti scientifici, macchinari, documenti dell’epoca è possibile ripercorrere il processo che nel giro di pochi anni porta il Piemonte a divenire una delle regioni più industrializzate dell’Europa di inizio secolo, dando inizio alla trasformazione dell’Italia in una nazione moderna.

Si riscoprono così le imprese di grandi geni che la storia ricorda come Germain Sommelier, Tommaso Agudio, Ascanio Sobrero, Quintino Sella, Alessandro Cruto, Galileo Ferraris, solo per citarne alcuni. 

Ma anche grandi opere di ingegneria come il traforo del Frejus, il Canale Cavour, il Canale di Suez, la ferrovia Matadi-Leopoldville in Congo Belga, la Transiberiana e le ferrovie cinesi, il Palazzo del Trono a Bangkok, tutti orgoglio dell'architettura e dell'imprenditoria italica.
Schizzo della lampadina di Alessandro Cruto
Ecomuseo Sogno di Luce, Alpignano

Il volume propone dunque di narrare un periodo cruciale nella storia di Torino e del Piemonte, sottolineando come l'intreccio tra scienza, tecnologia, imprenditorialità e tessuto economico e sociale del territorio abbia dato inizio all'industrializzazione dell'intero paese. 
Grazie al virtuoso intreccio tra scelte di politica illuminata e eccellenze scientifiche, si crea un terreno estremamente fertile che favorisce sia il progresso scientifico, sia la nascita della nuova e moderna industria. 

Soprattutto nella seconda metà dell'800 Torino e il Piemonte sono una fucina da cui nasce un gran numero di invenzioni e scoperte, destinate a incidere sullo stile di vita e sullo sviluppo economico della nuova Italia. 

Nel campo dell'innovazione tecnologica, proprio in Piemonte nascono alcune delle realizzazioni simbolo di quest'epoca: la perforatrice ad aria compressa utilizzata per il traforo del Frejus, la scoperta della nitroglicerina, il motore a corrente alternata, il primo simulatore di volo per l'addestramento dei piloti, la prima rete di distribuzione del gas illuminante in Italia.

Questo processo, che trasformerà in pochi anni il Piemonte in una delle regioni più industrializzate d'Europa, trova le sue radici nell'alta qualità dell'insegnamento universitario e nell'importanza degli studia svolti da scienziati quali Luigi Lagrange, Gian Battista Beccaria, Augustin Cauchy, Amedeo AvogadroGalileo FerrarisJacob Moleschott, Angelo Mosso, oltre che nel ruolo svolto dalla Accademia delle Scienze nel sostenere e promuovere la ricerca applicata. 


Torino è inoltre la capitale del positivismo, un movimento filosofico e culturale che sostiene l'importanza cruciale della conoscenza scientifica per lo sviluppo della società. 

CHARLES DARWIN
Olio su tela, Torino 1898 circa
presso il Museo di Anatomia Umana dell'Università di Torino
E così si scopre che nel 1864 De Filippi, direttore del Regio Museo Zoologico, porta per la prima volta in Italia la teoria dell'Evoluzione con una conferenza epocale dal titolo "L'uomo e le scimmie" dove presenta la teoria darvinista, suscitando il finimondo. 

Dal resoconto di Michele Lessona: "...la conferenza fu uno scoppio che echeggiò in tutta Italia... certi colleghi rabbrividirono, altri inorridirono, ci fu chi gridò essere un'infamia che il Governo lasciasse un uomo cosiffatto stillar dalla cattedra le scellerate massime nell'animo degli studenti,e fu un coro a proclamare il De Filippi campione di materialismo".

Ma gli illuminati erano già più avanti per fermarsi davanti ai pregiudizi e tra il 1871 e il 1887 tutte le opere di Darwin vengono pubblicate dalla UTET, molte delle quali tradotte da Lessona. E nel 1880 l'Accademia delle scienze assegna a Darwin il prestigioso premio Alesssandro Bressa

Scopriamo, dunque, che gli scienziati italiani furono tra i principali protagonisti del processo storico del Risorgimento, partecipandovi sia prendendo le armi e combattendo contro gli austriaci o altre truppe realiste, sia assumendo funzioni di governo prima e dopo l'Unità. La scienza diventa un impegno sociale e crea un clima culturale e di dibattito dove gli scienziati testimoniano il loro impegno al profegresso della società con una partecipazione attiva alla politica (Lessona, Mosso, Moleschott, Bizzozero sono senatori del Regno) e con una viva attenzione alle problematiche sociali e al progresso delle classi più svantaggiate. 

LA SCIENZA LEGATA AI TEMI SOCIALI SCENDE IN POLITICA 

Ad esempio è Angelo Mosso che fa uso delle ricerche di fisiologia dello sforzo e del suo prestigio scientifico per proporre una riduzione dell'orario di lavoro a 10 ore, dimostrando che oltre un certo limite di affaticamento il rendimento diminuisce. Cesare Lombroso affronta i temi delle condizioni di vita nelle carceri e nei manicomi. Michele Lessona svolge una intensa opera di divulgazione scientifica, nella convinzione che questa possa migliorare la società, rivolgendosi spesso agli operai delle società di mutuo soccorso. Giulio Bizzozero ed Edoardo Perrocito, medici insigni, si adopereranno in ricerche sugli studi dell'igiene e nella prevenzione delle epidemie e quest'ultimo per debellare patologie come l'anemia dei minatori, che faceva migliaia di vittime tra gli oprerai che lavorano per gli scavi dei trafori a limi scoprendo ed eliminando il parassitiche la provocava, 

Esposizione Internazionale di Torino 1911 
BEST SELLER

Si scopriranno inoltre gli scrittori di best seller dell'epoca. Citiamo tra i tanti quello di Michele Lessona  grandissimo divulgatore, che scrisse oltre a trattati e articoli scientifici anche il testo forse di suo maggior successo: "Volere è potere", pubblicato nel 1898 e ispirato a "Self help, with illustrations of characters, conduct and perseverante" di Samuel Smiles, uscito in inghilterra con lo scopo di incoraggiare le iniziative imprenditoriali, descrivendo le biografie di uomini di successo. 



LE IMMAGINI INEDITE

Nel volume sono poi raccolte le immagini di strumenti, macchine, documenti dell'epoca, a testimoniare questa eccellenza; i raffinati strumenti per le misure in Fisica costruite dai Jest, il primo microscopio con camera fotografica, il modello del motore a campo magnetico roteante di Ferraris, la collezione di modelli in legno utilizzati da Curioni per l'insegnamento della Scienza delle costruzioni, gli strumenti per lo studio della fisiologia d'alta quota progettati da Angelo Mosso, le straordinarie cere anatomiche oggi custodite presso il museo di Anatomia "Luigi Rolando", i sofisticati strumenti astronomici dell'Osservatorio Astronomico di Torino., illustrano l'attenzione e l'impegno dedicati alla ricerca e all'insegnamento. 
La varietà di questi strumenti sta a testimoniare il clima di effervescenza in tutte le discipline scientifiche che rendeva la Torino dell'Ottocento un centro di rinomanza internazionale, tanto da venire denominata la "Mecca d'Italia".  

La maggior parte delle immagini che illustrano il volume sono  del tutto sconosciute al grande pubblico, poiché gli strumenti e i documenti rappresentati sono per lo più conservati negli archivi, nelle collezioni e nelle biblioteche di istituti universitari e di centri di ricerca. Il volume pertanto vuole anche essere un mezzo per far conoscere un patrimonio storico e scientifico di grande rilievo, che merita di essere conosciuto e valorizzato. 

ANCHE IN LINGUA INGLESE

A seguito dell’interesse suscitato è stata realizzata anche la traduzione in lingua inglese di "Macchine, Invenzioni, Scoperte". 
Rispetto alla precedente, l’edizione inglese è stata rivista e ampliata con l’aggiunta di nuove schede di approfondimento e di una Timeline in cui sono riassunte le più significative scoperte scientifiche avvenute tra la seconda metà del ‘700 e i primi anni del ‘900. 


PERCHÉ ACQUISTARLO? 

Prima di tutto perché è un'opera unica, testi e immagini sono inediti e un vero spaccato della storia scientifica, politica e sociale del nostro paese. Ma anche perché offre un grande insegnamento: di come la nostra epoca non abbia nulla da insegnare al passato. Ma che anzi l'opera di grandi illuminati, scienziati e poi diventati politici abbia permesso capacità di cambiamento e miglioramento della vita  della società e dei suoi cittadini inimmaginabili. Un Paese senza il coraggio dell'innovazione e dell'investimento nei suoi giovani talenti è irrimediabilmente destinato a perire, e proprio dall'esempio di coloro che ci hanno preceduto ci arriva chiaro l'invito ad andare avanti con fiducia, sebbene i momenti di difficoltà e scoramento possano farsi più frequenti.


MACCHINE, INVENZIONI, SCOPERTE 
Scienza e Tecnica a Torino e in Piemonte tra ‘800 e ‘900
a cura di Pierluigi Bassignana e Alba Zanini
Formato: 21 x 27 cm
Pagine: 176
ISBN: 978-88-97644-15-6

Pierluigi Bassignanaè curatore dell'archivio storico dell'Associazione industriali metalmeccanici torinesi; profondo conoscitore della storia dell'industria, è autore di numerosi libri sullo sviluppo e l'evoluzione dell'imprenditoria torinese; è direttore della rivista "La cultura della tecnica" e curatore della collana "Archivi di Scienza e tecnica" per l'editore Allemandi. 

Alba Zanidi svolge ricerche nel campo della fisica medica e della fisica ambientale per l''Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Da alcuni anni si occupa di divulgazione scientifica organizzando mostre ed eventi a tema scientifico in ambito nazionale e internazionale. 




10 BUFALE "VINTAGE" SMENTITE DALLA SCIENZA

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Quando circolavano le "leggende" che troverete in questo articolo ancora non esisteva il Web, e pochi erano in grado di dare una spiegazione sulla vera natura delle seguenti storie, che diventarono il tormentone di una intera generazione. 

Perché le bufale si diffondono? Sono diverse e articolate le spiegazioni psicologiche che rispondono a questa domanda. Probabilmente attraverso le leggende e le bufale gli uomini esprimono inconsapevolmente i propri pregiudizi, gli odi, le paure, le proprie forti emozioni. 

Oggi, soprattutto su Facebook e Blog, si tendono a condividere fatti sensazionalistici senza condurre alcun controllo sulla loro correttezza. Ma cosa accadeva negli anni '70, '80 quando Internet era ancora un miraggio? 

Le date tra parentesi indicano il periodo di massima diffusione delle storie e non quello della loro nascita. 



IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE (1974)


Chi, bambino degli anni '70-80 non ha sentito almeno una volta parlare di questa leggenda che in realtà nasce a partire dagli anni cinquanta, periodo in cui la cultura popolare ha fatto sì che nascesse la convinzione che si fossero verificati dal 1800 in poi numerosi episodi di sparizioni di navi e aeromobili, motivo per cui alcuni autori hanno soprannominato la zona "Triangolo maledetto" o "Triangolo del diavolo".
  
Tuttavia abbiamo datato con il 1974 l'anno di maggiore popolarità nei media, ottenuta tramite il  libro best seller Bermuda, il triangolo maledetto (The Bermuda Triangle) diCharles Berlitz, secondo il quale nella zona avverrebbero misteriosi fenomeni che sono stati accostati a fenomeni magnetici, al paranormale e agli UFO.

Fu Lawrence David Kusche, autore del libro The Bermuda Triangle Mystery: Solved del 1975, a smontare una per una ogni affermazione di sparizioni inspiegabili, dimostrando che "La leggenda del Triangolo delle Bermuda è un mistero fatto ad arte... mantenuto in vita da scrittori che volontariamente o meno fanno uso di dati errati, argomentazioni falsate, ragionamenti svianti e sensazionalismo". Dimostrando che il numero di navi disperse è paragonabile, percentualmente, a quello di ogni altra zona dell'oceano. Tant'è che perfino le statistiche dei Lloyd's di Londra affermano che il "triangolo" non è né più né meno pericolosa di ogni altra zona dell'oceano, valutando il numero di incidenti e perdite per la quantità di traffico sostenuto: l'area è una delle vie commerciali più affollate al mondo e le percentuali di sparizione sono insignificanti se esaminate nel complesso.



IL MOSTRO DI LOCH NESS(dal 565 e fino agli anni '80)

Il Mostro di Loch Ness, soprannominato Nessie dagli Scozzesi, è una creatura leggendaria che vivrebbe nel Loch Ness, un lago della Scozia.

Nessiephoto.jpg
La più celebre foto del "mostro" rivelatasi poi un falso
"
Nessiephoto". Tramite Wikipedia
Non esiste alcuna prova dell'esistenza del cosiddetto "mostro" e alcune foto che lo ritrarrebbero sono state dimostrate false o non sono ritenute particolarmente significative dal punto di vista scientifico.











LA FANTARCHEOLOGIA DI PETER KOLOSIMO
(anni '70-'80)


Chi era ragazzo negli anni '70-80 si ricorderà molto bene di questo scrittore il cui nome Peter Kolosimo, è lo pseudonimo di Pier Domenico Colosimo (1922 – 1984).
In effetti l'autore possedeva uno stile accattivante: i suoi libri si leggevano con estremo piacere e potremmo definirlo un bravo divulgatore se non fosse considerato il padre italiano di un controverso filone che si propone di studiare le origini delle antiche civiltà utilizzando teorie e metodi spesso non accettati dalla comunità scientifica-accademica, e in particolare della teoria degli antichi astronauti (o "paleoufologia"), che ipotizza il contatto di civiltà extraterrestri con le antiche civiltà umane.

Si tratta di un pioniere dell'archeologia misteriosa (anche nota come fanta-archeologia o pseudoarcheologia) cui siamo abituati a vedere talvolta in qualche programma televisivo di dubbio gusto.

Tuttavia le sue opere, che sono state diffuse o tradotte in 60 paesi, lo pongono tra gli  scrittori italiani più popolari negli anni settanta. Stile letterario da non sottovalutare da cui si potrebbero trarre ottimi spunti, ma la maggiorparte delle conclusioni sono fondamentalmente errate e prive di fondamento scientifico. 


LA TEORIA DEL COMPLOTTO LUNARE (1976)

Dura a morire, la teoria del complotto lunare (detta anche Moon Hoax, "frottola della Luna" in inglese)[1] è l'ipotesi complottista secondo cui le missioni del programma Apollo non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna, e le prove degli allunaggi sarebbero state falsificate dalla NASA, in una cospirazione condotta con la collaborazione del governo degli Stati Uniti. Secondo i teorici del complotto, le immagini degli allunaggi sarebbero riprese fatte in studio con l'ausilio di effetti speciali.

Gravità Zero ne ha parlato in LUNA: EBBENE SÌ, CI SIAMO DAVVERO STATI



I CERCHI NEL GRANO(anni '80 fino ad oggi)

I cerchi nel grano (in inglese crop circles) sono aree di campi di cereali o simili, in cui le piante vengono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche ben visibili dall'alto.

Contrariamente alle credenze più diffuse, sono opere realizzate dalla mano dell'uomo, in tempi che vanno da poche ore ad alcuni giorni.

L'idea che la formazione di queste figure possa essere di natura diversa ha preso piede anni fa, nonostante ci siano state beffe più o meno clamorose di realizzatori che hanno poi rivelato il mistero, la più famosa delle quali quella ad opera di Doug Bower, Dave Chorley e John Lundberg (del gruppo dei circlemaster.org), che furono per questo insigniti del Premio Ig Nobel nel 1992.

Gravità Zero ne ha parlato inCERCHI NEL GRANO A POIRINO, TRA ASPARAGI E TINCHE DORATE e in  CERCHI NEL GRANO: ALCUNE NOVITA'



ALLINEAMENTO DEI PIANETI E DEI PIANETI E FINE DEL MONDO del 10 marzo 1982

Nel 1982 si vendettero nel mondo milioni di libri con titoli simili a quello qui a fianco. E se vi chiedete se Caterina Kolosimo sia imparentata con il più celebre Peter, ebbene sì. È sua figlia.

Tutto si basava sull'equivoco che  a causa dell'allineamento dei pianeti e l'avvicinamento (peraltro periodico) della cometa di Halley, ci sarebbero state grave sciagure. Gli argomenti sono sempre gli stessi: Nostradamus, i Maya, i teschi di cristallo, gli alieni, collisioni planetarie con asteroidi, ecc. ecc.


Ecco qui l'incipit del libro "Sopravviveremo al 1982?".
Si Risponde da solo e pone fine all'intera storia.






Gravità Zero ne ha parlato in "2012: LA FINE DEL MONDO È VICINA?"



GLI OCCHIALI A RAGGI X  (anni '70-'80)


Qualcuno se li ricorderà: la pubblicità faceva capolino sulle riviste popolari. 

In cosa consistevano questi occhiali?  

Una semplice montatura in plastica con lenti in cartone o plastica. Al centro delle lenti vi era un foro in cui era appoggiato un foglietto semitrasparente di plastica spesso colorato. Traguardando attraverso il foro, quello che si vedeva era solo un’immagine deformata.  

Dunque, come potete capire, si trattava di una truffa.  Il massimo del commercio avvenne negli anni ’70, fino agli anni ’80. Perché nessuno protestava? Le motivazioni potevamo essere:  chi li acquistava provava vergogna a dichiararlo in pubblico e il prezzo irrisorio non invitava a una azione legale. 



LE SCIMMIE DI MARE (anni '70-'80)


Sempre su alcune riviste popolari venivano vendute delle bustine contenenti acqua e uova di presunti animali che potevano, secondo la pubblicità, venire "ammaestrati". 

Cosa contenevano in realtà? 

Uova di Artemia Salina, un piccolo crostaceo le cui uova sono in grado di rimanere in stato di quiescenza per diverso tempo fino a quando non trovano le condizioni ideali per schiudersi. 

Immergendo le uova in acqua tra 25 e 30 gradi, nel giro di qualche giorno si potevano avere questi piccoli crostacei grandi alcuni millimetri.

E l'ammaestramento? Tutto veniva giocato sul fatto che puntando la luce di una lampada sull’acquario, questi animaletti si dirigono verso il fascio luminoso. Non si tratta di magia, ma del comportamento solito di questi animali. 
Siccome oggi il commercio di uova di animali è vietato per legge,  pubblicità come queste non sono più diffuse. Fortunatamente. 


LA COCA COLA COME SPERMICIDA (anni '70-'80)


Deborah J. Anderson  dimostra gli effetti spermicidi della bevanda
con lo studio “Effect of ‘Coke’ on Sperm Motility”
Se potessimo eleggere una regina per le leggende "vintage" questa carica sarebbe di sicuro da assegnare alla bevanda zuccherata più diffusa e conosciuta al mondo. Sono innumerevoli, infatti, le leggende che ruotano attorno alla nota marca. Negli anni '70-'80 molti si ricorderanno del presunto potere allucinogeno "coca-cola + aspirina" (ovviamente falso) e della presunta formula segreta della Coca Cola (non esiste alcuna formula segreta). 

Fra i giovani dagli anni '70 in poi si era  diffusa anche la convinzione che le bollicine della Coca Cola siano capaci di agire come un anticoncezionale. 

In effetti Deborah Anderson, della Boston School of Medicine vinse nel 2008 il Premio  IgNobel per avere indagato la leggenda urbana che vuole la Coca Cola essere un potente anticoncezionale: e in effetti, le prove di laboratorio hanno dimostrato che la “Coke” può essere un potente spermicida, specie - per motivi rimasti inspiegati - la “Diet Coke”.  Ma per sottolineare ancora di più il lato buffo degli Ig Nobel, il premio per la chimica è andato anche ad altri quattro ricercatori che hanno dimostrato l'infondatezza della teoria che vede la Coca Cola come efficace spermicida. Ne abbiamo parlato qui. 
Attenzione però, in quanto che l'acidità delle bibite gassate possono danneggiare la mucosa vaginale e rendere la donna più sensibile alle infezioni sessualmente trasmesse. 


APPELLO CONTRO GLI ADDITIVI TOSSICI  (anni '80 fino ad oggi)

Curiosamente circola ancora in rete su social network come  Facebook sotto forma di elenchi che compaiono in formati diversi da questo.
Ma c'è chi se la ricorda circolare addirittura dagli anni '80.

Un lungo elenco di prodotti e di additivi tossici additati di avere effetti cancerogeni è tornato a circolare sul web a distanza di anni. Si tratta dell'ennesima bufala che cerca di allarmare i consumatori facendo leva sulle loro paure. 

Non spenderemo più il nostro tempo se non segnalandovi quanto già detto dal giornalista investigativo Paolo Attivissimo e da Altroconsumo.





ARGOMENTI CORRELATI 
10 BUFALE MOLTO POPOLARI SMENTITE DALLA SCIENZA


Siti utili per approfondire 

- Servizio antibufala di Paolo Attivissimo: www.attivissimo.net e attivissimo.blogspot.it

- Sito web di Massimo Polidoro, psicologo ed esploratore dell'insolito 


INSETTI NEI PENITENZIARI DEL PIEMONTE, MA PER DIVULGAZIONE

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Curiosa e interessante iniziativa del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino nell’ambito della rassegna Fuori programma il Museo C’è che organizza all’interno degli istituti penitenziari del Piemonte una esposizione entomologica itinerante.

Credit: Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino 
Dopo le esperienze positive tenute nel corso del 2014 presso la Casa Circondariale di Alba nel mese di marzo e la Casa Circondariale di Novara nel mese di giugno e che hanno suscitato interesse, partecipazione ed interazione da parte dei detenuti, per molti dei quali è stato il primo contatto con un’attività “museale” seppur non tradizionale, la mostra “Insetti incontrano Uomini” sarà esposta dall’1 al 15 settembre 2014 presso la Casa di Circondariale di Cuneo.

L’intento è quello di portare parte delle collezioni scientifiche del MRSN in luoghi abitualmente non preposti alle esposizioni, consentendo così ad alcune fasce della popolazione, che normalmente non possono fruire delle mostre, di prendere confidenza con aspetti naturalistici poco conosciuti.

Credit: Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
In proposito è stato anche interessato il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP); è in programma la stesura di un programma di collaborazione che dovrebbe consentire al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino di svolgere attività didattico – museali all’interno delle carceri sui diversi aspetti della scienza e delle scienze naturali in particolari.

L’esposizione presenta insetti della collezione di Pietro Castellano, collezionista di Torre Pellice, provenienti dal Sud del mondo (Africa, Sud America, Sud Est asiatico). Insieme alle specie esotiche sono presenti alcuni esemplari della fauna entomologica italiana.
Gli esemplari esposti appartengono soprattutto agli ordini Coleoptera e Lepidoptera, insieme ad alcuni rappresentanti degli ordini Orthoptera, Phasmatodea, Megaloptera, Hemiptera, Hymenoptera.

La mostra è fruibile esclusivamente dai detenuti e dal personale operante nel carcere. Per l’occasione, tenuto conto della presenza di varie etnie all’interno del penitenziario e per favorire la comprensione delle collezioni esposte, è stata stampata una brochure della mostra in diverse lingue.

INSETTI INCONTRANO UOMINI 
CASA CIRCONDARIALE DI CUNEO 1 – 15 SETTEMBRE 2014


L'ICE BUCKET CHALLENGE DI MICHELE LANZINGER, DIRETTORE DEL MUSE

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È un gioco. Ma è una cosa seria.
Il direttore del MUSE, il Museo delle Scienze di Trento, Michele Lanzinger, accetta la "nomina" del direttore del quotidiano Trentino, Alberto Faustini, e rilancia, invitando altre tre persone - Ilaria Vescovi, Presidente del Mart, Roberto Battiston, Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, e Mario Brunello, violoncellista e direttore musicale di Arte Sella - a fare una donazione all'AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (www.aisla.it).
Ma in realtà il MUSE nomina tutti i suoi visitatori e il suo team a dare un contributo concreto alla ricerca. Un contenitore collocato all'infopoint del museo rimarrà infatti a disposizione di tutti coloro che vorranno fare la loro parte e sconfiggere con un gesto concreto questa terribile malattia.





AAA TERRORISTA CERCASI

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Se qualcuno pensa che le tecnologie del web 2.0 possano essere solo al servizio della scienza, della tecnologia, dell'informazione e perchè no, del progresso, una parola questa che mi sta molto a cuore perchè  ha in sé una miriade di implicazioni, tutte sempre positive, beh si sbaglia.
   Il 20 agosto scorso è stato registrato negli USA il sito www.isisterroristgroup.com. Si, avete letto bene: cliccando sull'URL si è reindirizzati a isisterroristgroup.com, più facile e immediato da scrivere. Si tratta di un portale di informazione sulle attività e finalità del gruppo terroristico ISIS. Le pagine, poche per fortuna al momento, sono molto bilanciate, informano, comunicano, non si perdono in farneticazioni. Salta però subito all'occhio una chat, l'unico mezzo di comunicazione a livello planetario tra i lettori e la redazione. Più che una chat sembra proprio un gate per accedere alle informazioni più riservate, ovviamente non si ha certezza che chi sta dall'altra parte sia realmente un terrorista, ma certo è che la probabilità è veramente alta che questa a livello mondiale sia l'unica strada per accedere nel mondo nero dell'ISIS.

I PARASSITI "PENSANO IN GRANDE" NELL'INFETTARE UN OSPITE

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I parassiti sono tra gli esseri viventi con maggior successo riproduttivo sul nostro pianeta: un recente studio cerca di fare luce su come questi organismi siano capaci di manipolare i loro ospiti e di influenzare l'evoluzione di intere specie animali.  

Flea Scanning Electron Micrograph False Color.jpg
Scansione al microscopio elettronico di una pulce
in falsi colori - CDC/Janice Haney Carr 
Per aumentare le loro possibilità di sopravvivenza, i parassiti possono rallentare la crescita di un ospite, rendere più difficile l'accoppiamento o indebolire i figli del "padrone di casa". 

Tuttavia, gli autori di uno studio pubblicato sull'ultimo numero del Journal of Parasitologyaffermano che tali dichiarazioni non sono sufficienti per descrivere tutti gli effetti di questi organismi indesiderati. 

Gli autori sostengono che gli attacchi parassitari non prendono di mira solo un aspetto fisico dell'ospite, come la sua crescita o la riproduzione: molti parassiti influenzano direttamente la forma complessiva della vita e delle funzioni dei loro ospiti, modificandone  fitness e comportamento. In altre parole, i parassiti incidono sulle capacità di prestazione dell'intero-organismo, ovvero la misura di quanto bene un animale esegue compiti essenziali, come ad esempio la velocità con cui  un pesce può nuotare o fino a che punto una cavalletta può saltare.

I PARASSITI INFLUENZANO INTERI ECOSISTEMI 

Gli autori hanno inizialmente esaminato 101 casi misurando come i parassiti influenzano la capacità di accoglienza delle prestazioni e concentrandosi sullo studio di 49 articoli pubblicati che avevano dati statistici sufficienti.

Gli effetti dei parassiti sull'ospite variano a seconda di fattori quali l'età, il tipo di tessuto infetto e se lo studio è stato basato su infezioni naturali o sperimentali, il tipo di prestazione colpita. 

"Questo risultato concorda con l'idea generale che i parassiti vivono a spese dei loro ospiti"scrivono gli autori. Ad esempio, il tasso di mortalità degli animali con parassiti è più che doppio rispetto a quello degli animali senza parassiti, e gli animali infetti potrebbero non essere in grado di raggiungere il successo riproduttivo. Di conseguenza, le modifiche derivanti da infezioni parassitarie possono influenzare non solo il singolo ospite, ma anche le popolazioni ospitanti, gli ecosistemi, e l'evoluzione delle specie ospiti.

Il testo completo dello studio è disponibile su “Host performance as a target of manipulation by parasites: A meta-analysis” Journal of Parasitology, Vol. 100, No. 4, 2014.


Journal of Parasitology

The Journal of Parasitologyè la rivista ufficiale della  American Society of Parasitologists (ASP). Si tratta di un mezzo per la pubblicazione di nuove ricerche originali, soprattutto sugli animali parassiti, e le attività ufficiali della ASP. La rivista si rivolge al pubblico con interessi in aspetti di base o applicata di parassitologia e di sistematica, la medicina, la biologia molecolare, immunologia, fisiologia, ecologia, biochimica, e il comportamento.



per approfondireIL VIDEO DELLA BBC "INFESTED LIVING WITH PARASITES"



MALATTIE CARDIOVASCOLARI PRIMO KILLER DEL PIANETA

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È iniziato questa mattina con il claim  “Innovation and the Heart” l'appuntamento a Barcellona per l’ESC 2014, il congresso della Società europea di cardiologia (European Society of Cardiology) che rappresenta oltre 80000 specialisti a livello internazionale: la 36a edizione del congresso prende il via sabato 30 agosto, a Barcellona, e si protrae fino a mercoledì 3 settembre. Riunirà oltre 30000 partecipanti da tutto il mondo. L’Italia ospiterà la prossima edizione.


Le malattie cardiovascolari, è bene ricordarlo, restano il primo killer del pianeta, con 17,5 milioni di morti all'anno (la maggioranza dei quali nei Paesi a basso-medio reddito), responsabili, quindi, di 3 decessi su 10. Oltre 4 milioni ogni anno le vittime in Europa (1,9 milioni nell'area Ue), pari a quasi un decesso su 2, di cui circa 250 mila in Italia (oltre 2 decessi su 5).

“Innovazione nella ricerca scientifica, ma anche innovazione nella pratica clinica, nella tecnologia, nell’educazione e nell’insegnamento”, ha preannunciato il greco Panos Vardas, presidente dell'Esc. “La cardiologia si sta evolvendo rapidamente ed è di cruciale importanza aggiornarsi non solo nelle aree di proprio specifico interesse, ma più in generale su tutto quello che sta accadendo nel settore delle malattie cardiovascolari”.





Con 11.444 abstract presentati da 100 Paesi, di cui 4.597 accettati dal comitato scientifico del congresso, il summit 2014 dell’Esc batte ogni record. L’Italia, che nel 2016, a Roma, ospiterà per la prima volta il meeting, promette di farsi onore. “Il nostro Paese è sempre fra i leader per numero di lavori candidati e anche quest’anno saremo tra i primissimi", ha assicurato all'Adnkronos Salute Matteo Di Biase, presidente della Società italiana di cardiologica (Sic).


L’Esc di quest’anno sarà dedicato “per il 70% all'aggiornamento dei medici, sulle novità entrate nella pratica clinica negli ultimi anni – ha proseguito il presidente Vardas –. Particolarmente preziose le Linee guida presentate ogni anno, che dettano le regole da seguire per garantire la migliore qualità dell'assistenza, e dalle quali non discostarsi per non incorrere nel rischio di problemi medico-legali”.

Il restante 30% dell'agenda dei lavori sarà incentrato sui nuovi studi: “Fra i grandi trial randomizzati, quest'anno i più attesi sono in particolare due”, preannuncia Matteo Di Biase. Uno riguarda gli stent: “Lo studio mette a confronto i nuovi stent medicati riassorbibili con quelli medicati tradizionali, dimostrando la non inferiorità dei primi in termini di efficacia, e i loro vantaggi legati alla riassorbibilità che evita la permanenza di residui metallici nei vasi”. Il secondo lavoro segnalato dal presidente dei cardiologi italiani riguarda invece la procedura di ablazione applicata ai casi di ipertensione refrattaria ai farmaci: “La metodica produce dei vantaggi, ma in particolari gruppi di pazienti. Sarà dunque fondamentale selezionarli in modo opportuno”.

29° HIMALAYA-KARAKORAM-TIBET WORKSHOP

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A Lucca incontro internazionale di ricercatori per discutere i risultati degli studi più recenti sulla più alta catena di montagne del mondo: l’Himalaya.

Dal 2 al 4 settembre 2014 si svolgerà a Lucca presso il Palazzo Ducale il convegno scientifico internazionale: “29th Himalaya-Karakoram-Tibet workshop”.

Il congresso, che si tiene ogni anno in una nazione diversa e riunisce i ricercatori che lavorano attivamente sulla catena Himalayana, sul Karakoram e sul Tibet per scambiarsi e discutere i risultati delle ricerche svolte e in atto, torna in Italia dopo ben 17 anni di assenza ed è stato organizzato dal Prof. R. Carosi del Dipartimento di Science della Terra dell’Università di Torino e dalla Dott.ssa C. Montomoli e dal Dott. Salvatore Iaccarino dell’Università di Pisa e che hanno ricevuto l’incarico di organizzare l’evento dalla comunità scientifica internazionale lo scorso anno a Tubinga (Germania).
L’iniziativa viene svolta sotto gli auspici della Società Geologica Italiana e del Gruppo Italiano di Geologia Himalayana, un gruppo di ricercatori molto attivi e noti nella comunità internazionale, e verrà fatto a Lucca grazie alla sensibilità della Amministrazione Provinciale e della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Parteciperanno oltre 100 delegati da molte parti del mondo.


L’interesse per la catena di montagne più alte del mondo risiede anche nel fatto che rappresenta il più classico esempio di catenza di montagne prodotta dalla collisione tettonica, dovuta alla convergenza tra le placche indiana e euro-asiatica. In questo eccezionale laboratorio naturale, dove si possono osservare spaccati della crosta terreste di oltre 8 km, i ricercatori di tutto il mondo si confrontano, discutono e da qui nascono nuove idee. Qui sono particolarmente sensibili gli effetti del clima e i suoi cambiamenti, non a caso l’Himalaya è considerato il “terzo polo”, e possono essere studiate le relazioni tra le forze tettoniche e l’evoluzione morfologica e climatica delle aree circostanti a questa spettacolare catena montuosa che si estende per oltre 2400 km in lunghezza. I risultati degli studi effettuati in questo laboratorio naturale servono per capire meglio i cambiamenti e i processi in atto anche in altre zone del pianeta.

29th Himalaya, Karakoram and Tibet Workshop,
2-4 September 2014 - Palazzo Ducale di Lucca

Per info:
Sito web del congresso: http://www.ighg.it/
Prof. Rodolfo Carosi - rodolfo.carosi@unito.it

VIEW CONFERENCE 2014 ANNUNCIA I SUOI KEYNOTE SPEAKER

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Alvy Ray Smith, Glen Keane e Tom McGrath sono gli ospiti principali della 15^ edizione della conferenza View Conference, il principale appuntamento italiano dedicato alla grafica digitale (CG) in programma dal 14 al 17 ottobre a Torino.

Gravità Zeroè tra i media partner dell'evento. 



[TORINO, Italia] “È con estremo orgoglio e grande piacere che annuncio i keynote speaker dell'edizione 2014”, dichiara la direttrice di VIEW Conference, Maria Elena Gutierrez.“Alvy Ray Smith, Glen Keane e Tom McGrath sono guru molto rispettati nel campo della grafica digitale e dell'industria dello spettacolo, e siamo immensamente onorati di ospitarli nella nostra splendida città”.

“Alvy Ray Smith ha creato tecnologia per la grafica digitale e co-fondato Pixar, il primo studio a realizzare film in CG con il notissimo Toy Story”, continua la direttrice.

Glen Keane ha creato e animato alcuni dei più famosi e amati personaggi Disney: Tarzan, la Bestia ne La Bella e la Bestia, Ariel ne La Sirenetta, Pocahontas e Aladdin. Ora sta lavorando con Google alla creazione di un innovativo modello per device mobili per realizzare storie animate e interattive.

Tom McGrath ha scritto e diretto uno dei più visti e importanti franchise di film in CG, la serie di tre film di Madagascar, la prima a dare uno stile cartoonesco a personaggi in grafica digitale. A novembre DreamWorks farà uscire nelle sale il quarto film della serie, I Pinguini di Madagascar, per cui Tom è stato sceneggiatore e produttore esecutivo, oltre che voce del pinguino Skipper. Potete capire quanto sia emozionata”.

VIEW Conference 2014è in programma a Torino dal 14 al 17 ottobre. È la più importante conferenza italiana dedicata alla grafica digitale e quest'anno celebra la sua 15^ edizione portando in città i maggiori talenti del settore. VIEW Conference viene seguita ogni anno da VIEWFest, il festival del cinema digitale.

 “Nelle prossime settimane annunceremo i nomi degli altri ospiti e i dettagli dei nostri workshop, quindi rimanete sintonizzati con VIEW”, conclude Maria Elena Gutierrez. “Sono entusiasta del programma del 2014, ci saranno conferenze incredibili come negli anni scorsi ma andremo ancora oltre”.

L'ABC DEL RISCHIO BIOLOGICO

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  • Non camminare in mezzo alla terra con i sandali! 
  • Ma perché papà, l'ho già fatto una volta e non è successo niente.
  • Si tratta di rischio, figlio mio. Oggi non ti è successo nulla, ma domani il tuo alluce potrebbe diventare una comoda zattera per una spora batterica.
  • Che cos'è una spora batterica?
  • È la forma silente di un batterio che, in determinate condizioni, si riattiva e può causare diverse malattie, alcune delle quali anche molto gravi.
Terreno. Vi si possono trovare spore batteriche.

Sono stato forse troppo terrorizzante con mio figlio, poiché una delle spore più comuni, che possono resistere a lungo nel terreno (o su oggetti arrugginiti), è quella del tetano. E contro il tetano lui è già stato vaccinato.
Aratro arrugginita. Vi si possono trovare le spore
del tetano.

Tuttavia il punto è un altro. Si tratta di rischio biologico, ovvero di probabilità che gli agenti biologici possano arrecarci dei danni. Gli agenti biologici pericolosi sono organismi (non necessariamente microscopici) come batteri, virus, funghi, parassiti, animali molesti e vettori di malattie.

E allora la questione è: chi NON ha avuto a che fare con vettori di malattie (es. zanzare), con parassiti (es. pidocchi), con virus (es. una normale influenza), con funghi (es. muffe), con allergeni (es. pollini o acari della polvere)? Siamo tutti esposti, in misura più o meno grande, al rischio biologico. Di conseguenza, ciascuno di noi se ne dovrebbe preoccupare, anche solo semplicemente con il primo è più importante mezzo di prevenzione e protezione: l'informazione di base e la formazione per coloro che – ad esempio a causa dell'attività lavorativa svolta – sono maggiormente esposti.

E' noto ormai a tutti che il comportamento dei singoli individui è la prima forma di prevenzione dal rischio biologico. D'altronde, quando proteggiamo noi stessi, in molti casi proteggiamo anche gli altri. Pensate ai pidocchi: se i genitori controllano i capelli dei propri figli, possono impedire che gli sgradevoli parassiti vadano ad abitare sulle teste di altri bimbi.
Il libro della EPC vicino ad un pollaio, ovvero ad un
ambiente ad alto rischio biologico

Questi sono i motivi per i quali EPC Editore, casa editrice specializzata nella produzione di testi inerenti la sicurezza sul lavoro, ha pubblicato l'utilissimo libretto “ABC del rischio biologico”, scritto da Liliana Frusteri, Daniele De Grandis e Giorgio Pontuale, tutti biologi, specialisti rispettivamente in microbiologia e virologia; applicazioni biotecnologiche; entomologia.

“ABC del rischio biologico” è un manuale ad uso dei lavoratori e contiene l'informazione per i lavoratori ai sensi dell'art. 36 del D.lgs. n. 81/2008 e s.m.i., altrimenti conosciuta come legge fondamentale relativa alla sicurezza sul lavoro (non a caso è un Testo Unico, riepiloga quindi tutta la normativa di settore, salvi naturalmente i riferimenti a leggi speciali). Infatti, come ho detto in precedenza, sebbene il rischio biologico riguardi tutti, la normativa protegge innanzitutto i lavoratori, e – fra questi – coloro che sono più esposti per il tipo di lavoro che svolgono.
Zanzara sul braccio di Walter Caputo. Colpita
prima che effettuasse un prelievo di sangue non autorizzato

In un libro perfettamente tascabile, composto da 95 pagine proposte ad un prezzo davvero accessibile, vengono descritti – in maniera divulgativa – tutti gli elementi di base per comprendere, prevenire e proteggersi dal rischio biologico. Innanzitutto cosa sono gli agenti biologici, come si trasmettono e quali sono gli effetti sulla salute; poi cosa dice in merito il D.lgs. n. 81/2008, come si valuta il rischio biologico, quali sono le principali misure di prevenzione e protezione e come vengono tenuti sotto controllo medico i lavoratori esposti (che, in alcuni casi, sono obbligati a vaccinarsi contro specifici agenti biologici).

Molto utili risultano le schede, dedicate ai lavori più a rischio, che riepilogano i principali agenti biologici e le loro vie di ingresso nel nostro organismo, le attività più pericolose e i modi per prevenire e proteggersi dal rischio biologico.
Polvere: l'habitat degli acari.

Ad esempio se siete insegnanti in scuole (soprattutto dell'infanzia e primarie) dovete fare particolare attenzione a virus e batteri responsabili di malattie esantematiche (rosolia, morbillo, varicella, ecc.). Se invece lavorate in una palestra siete esposti – a causa del contatto con superfici contaminate - soprattutto ai papillomavirus (che possono provocare verruche) e ai virus e batteri a trasmissione oro-fecale (essenzialmente nei servizi igienici e negli spogliatoi quando la pulizia non è accurata).

Ci sono altri settori caratterizzati da maggiori rischi biologici: centri benessere, alberghi, edilizia, ospedali e case di cura, agricoltura e zootecnia. In ogni caso, per ogni settore, trovate le informazioni essenziali, e al fondo anche un buon glossario per eventuali dubbi sul significato dei termini.

Se avete bisogno di un'informazione più approfondita perché magari siete docenti nell'ambito della sicurezza sul lavoro oppure – all'interno di aziende – rivestite ruoli particolarmente significativi nel settore sicurezza (ad es. RSPP ovvero Responsabile per la Sicurezza, Prevenzione e Protezione), esiste un  testo specifico della EPC, ma questa è un'altra storia. E ve la racconterò in un prossimo articolo.





IL COCCIOPESTO: LA SCIENZA DEI ROMANI PER MURI E PAVIMENTI

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Se leggiamo un testo, dopo due settimane tendiamo a ricordare circa il 10% di ciò che abbiamo letto. Se si tratta di qualcosa che abbiamo visto e udito, la percentuale sale al 50%. Ma l'ottimo si ottiene quando il coinvolgimento è attivo con impatto diretto: ad es. fare una presentazione, simulare l'esperienza reale o insegnare agli altri. In questi casi, dopo due settimane, tendiamo a ricordare il 90% di ciò che diciamo e facciamo (1).

Tratto da risparmiodienergia.it

Sulla base di questi dati, possiamo scegliere il tipo di formazione più coinvolgente, o comunque ottimizzare il nostro metodo di studio. A tal proposito oggi vi segnalo un corso di formazione completamente pratico, nel senso che vi verranno spiegati alcuni fondamenti, ma sarete voi a produrre effettivamente il risultato finale.
Si tratta di imparare ad applicare l'intonaco cocciopesto, che veniva usato già dai Romani (ma è in realtà una tecnica fenicia) per il rivestimento di acquedotti, cisterne, strade e pavimenti.

Gli ingredienti del cocciopesto sono: grassello di calce e polvere ottenuta da coppi e laterizi frantumati. Le proprietà sono interessanti in quanto l'intonaco è idrorepellente, quindi utile anche per i bagni, ma - dato che resiste all'acqua - è consigliabile anche per l'applicazione all'esterno. Inoltre è traspirante, quindi utile per risanare muri umidi, in particolare per contrastare la cosiddetta umidità di risalita.

Insomma, sappiate che il 12-13-14 settembre 2014 a Pinerolo (TO), la Rete Solare per l'Autocostruzione (il cui obiettivo è diffondere le tecnologie delle energie rinnovabili e del risparmio energetico tramite l'autocostruzione) organizza un corso nel quale - sotto la guida di un artigiano esperto - realizzerete il vostro primo intonaco a cocciopesto. Imparerete a fare e risparmiare!

Iscrizioni: contattare daniela.re@autocostruzionesolare.it



NOTE
(1) Matteo Salvo - Studiare è un gioco da ragazzi! - Gribaudo editore (Gruppo Feltrinelli)

LA BARCA SOLARE PLANETSOLAR ARRIVA A VENEZIA

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La più grande barca solare mai costruita al mondo sceglie la Città lagunare come unica tappa italiana per il suo tour mondiale.



Ms Tûranor PlanetSolarè la prima imbarcazione al mondo ad aver compiuto un’impresa storica:
portare a termine il giro del mondo utilizzando esclusivamente l’energia solare.

Il 4 maggio 2012, dopo 584 giorni di navigazione e più di 60.000 km percorsi, il catamarano di ideazione svizzera e costruito in Germania, ha infatti terminato il giro del globo che l’ha visto toccare ben 28 Paesi – dagli Stati Uniti al Messico, dall’Australia agli Emirati Arabi– promuovendo l’utilizzo dell’energia solare e dimostrando affidabilità ed efficacia delle tecnologie attualmente disponibili.

Dopo aver raggiunto questo straordinario traguardo, nel 2013 Ms Tûranor PlanetSolar - 35 metri di lunghezza, 512 mq di pannelli fotovoltaici, 1 motore elettrico con una potenza massima di 120 kW zero emissioni di CO2, autonomia illimitata - ha iniziato la sua “seconda vita” dimostrando che le tecnologie utilizzate dal catamarano solare svizzero – che vanta una prestigiosa collaborazione con l’Università di Ginevra - possono aprire la strada per un utilizzo civile in ambito di mobilità sostenibile oltre che per scopi scientifici e didattici, al fine di sensibilizzare sull’uso di energie rinnovabili.

E Venezia, dove sono attualissime opportunità di sviluppo tecnologico in termini di mobilità e rispetto dell’ambiente, è stata scelta come unica tappa italiana del suo Tour mondiale.


Dopo la missionePlanetSolar Deepwater(che prevedeva rilevamenti e misurazioni scientifiche e biologiche lungo la Corrente del Golfo) e la spedizione TerraSubmersa (che intendeva scoprire i paesaggi preistorici sommersi al largo della Grotta di Franchti in Grecia) la mattina del 4 settembre è dunque previsto il suo arrivo nella Città dei Dogi.

Dopo il suo ingresso in laguna attraverso la bocca di porto di Lido, l’imbarcazione sfilerà di fronte a Piazza San Marco per poi dirigere la prua verso l’Isola della Certosa scelta come ormeggio permanente per i prossimi sei mesi, fino all’avvio di Expo2015 che vede Venezia impegnata su diversi progetti proprio legati al mondo dell’acqua e della sostenibilità nei quali la laguna e la Certosa, con Vento di Venezia, saranno tra i protagonisti.

La scelta dell’ormeggio presso il marina della Certosa conferma l’affidabilità del porticciolo, idoneo anche a grandi imbarcazioni oceaniche, e testimonia come l’isola sia ormai riconosciuta quale esempio virtuoso di riqualificazione e sostenibilità ambientale, oltre che rappresentare un emblema di rilancio socio economico della Venezia insulare, in termini di attività economiche compatibili con la particolarità del paesaggio lagunare.

Fin dal primo studio di fattibilità, infatti, il progetto di riqualificazione dell’isola – prevede, grazie da un partnerariato pubblico/privato ideato dall’Amministrazione comunale oltre un decennio fa la realizzazione del “Parco urbano di Venezia” in cui si intrecciano sinergicamente attività come lo sport, la nautica, l’accoglienza e l’agricoltura - è stata impostata per conseguire il minor impatto ambientale possibile delle opere in termini di contenimento delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera ed una eccellente efficienza energetica che prevede anche l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.

Per i questi motivi il progetto di riqualificazione della Certosa ha ottenuto una menzione speciale al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa, su presentazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ed è stato oggetto di un’intesa col Ministero dell’Ambiente per l’efficientamento energetico e lo sviluppo sostenibile in termini di ottimizzazione dell’impronta di carbonio.

EBOLA: LA VIA ITALIANA VERSO IL VACCINO

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Sta per essere sperimentato un vaccino per debellare EBOLA, il micidiale virus che continua a mietere migliaia di vittime in Africa Occidentale e non solo.
Una sperimentazione promettente è in corso in un laboratorio italiano che  è sulla giusta via per un vaccino contro il virus. Lo stesso laboratorio l'anno scorso, lo ricordiamo,  è stato vittima di incivili attacchi di presunti animalisti supportata purtroppo da una propaganda antiscientifica.
Fortunatamente la razionalità ha avuto la meglio, e possiamo per questo essere orgogliosi dei nostri ricercatori italiani.

Qui IL VIDEO SU RAI NEWS DELL'IMPORTANTE NOTIZIA

A poca distanza da Roma prende dunque  forma il primo vaccino contro EBOLA, Chad3Ebola-Zaire è il suo nome tecnico, che sarà sperimentato nelle prossime settimane negli Usa e poi in Gran Bretagna.

Almeno 10 mila le dosi previste per la sperimentazione e realizzate nei prossimi due mesi a Pomezia, negli stabilimenti di Okairos/Advent, presso l’IRBM Science Park. 

«Siamo gli unici in grado di produrlo. Lo realizzeremo e lo invieremo, via aerea in contenitori refrigerati e controllati, negli Usa e dove sarà necessario», ha spiegato all’Adnkronos Salute Riccardo Cortese, ceo Okairos, azienda venduta a GlaxoSmithKline lo scorso anno per 250 milioni di euro. «Abbiamo lavorato 5 anni a questo vaccino — ha continuato — e quando abbiamo capito che era maturo per poter essere testato sugli animali, ci siamo rivolti all’unico laboratorio al mondo dove è possibile fare esperimenti con il virus ebola, visto che in Europa non si può fare. Così abbiamo cominciato a collaborare con i National Institutes of Health: inviavamo loro i vaccini prodotti negli stabilimenti di Pomezia e Napoli per la sperimentazione sugli animali».

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE 

«Siamo orgogliosi di questa eccellenza italiana nel Lazio — ha dichiarato in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti —. Orgogliosi di averli sostenuti, grazie ad un finanziamento di Cnr, Istituto Superiore di Sanità e la stessa IRBM, per la ricerca sulle malattie rare. Continueremo così perché crediamo nel Lazio. Questa è l’Italia che ci piace». 


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IL FUTURO DELLE GEOSCIENZE ITALIANE

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La Società Geologica Italiana (SGI) e la Società Italiana di Mineralogia e Petrologia (SIMP), le due principali società scientifiche di Scienze della Terra in Italia, terranno il proprio congresso annuale in forma congiunta dal 10 al 12 Settembre 2014 nella sede dell’Università degli Studi di Milano.

Il principale congresso di Geoscienze dell’anno in Italia prevede circa un migliaio di partecipanti, tra docenti, ricercatori e geologi liberi professionisti. Attraverso attività congressuali e collaterali, forum, conferenze e stand espositivi, i partecipanti potranno condividere i risultati delle ricerche.

Gli argomenti affrontati includono le Scienze della Terra nei loro aspetti di ricerca di base e applicata a Ambiente, Salute, Energia, Georisorse, Beni Culturali e Rischio Idrogeologico.

Alcune sessioni di grande attualità:

- cambiamenti climatici: il ruolo delle regioni polari
- energia geotermica
- sismologia e vulcani sottomarini
- geologia extraterrestre: Marte sarà al centro di molti interventi divulgativi, ma si parlerà anche di Mercurio e delle prime scoperte sulla cometa Churyumov-Gerasimenko su cui si appresta ad atterrare Philae, la sonda ideata con un grande contributo della tecnologia italiana
- situazione mondiale delle risorse e riserve petrolifere.

Il Congresso rappresenta il più grande evento della comunità delle Geoscienze che precede l’EXPO 2015 e vuole essere un’occasione per potenziare gli scambi con il mondo industriale, con i professionisti e con gli insegnanti per trasformare i risultati delle ricerche in prodotti, metodologie e servizi. Le tematiche principali di EXPO 2015 (ENERGIA, PIANETA, CIBO, VITA) sono alla base degli obiettivi del Congresso, con particolare riferimento alle risorse non-rinnovabili, all’acqua e ai suoli, la cui conoscenza e gestione sono alla base di uno sviluppo sostenibile.

I lavori si concluderanno con lo spettacolo gratutito e aperto al pubblico "GEOLOGI, NON PER CASO", dove Patrizio Roversi dialogherà con 7 geo-attori (per caso) per scoprire come la Geologia si rapporta alla vita quotidiana (locandina in allegato).

Programma completo sul sito: www.geoscienze2014.it

87° Congresso della Società Geologica Italiana e 90° Congresso della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia

Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano
via Festa del Perdono 7
10-12 SETTEMBRE 2014
I ricercatori e gli scienziati saranno a disposizione dei giornalisti per interviste e commenti ai loro lavori

VACANZE FINITE? LA PSICOLOGIA SPIEGA COME AFFRONTARE LA SINDROME DA RIENTRO

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I consigli dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia

Stress al Computer via Shutterstock

Dopo le vacanze irritabilità, calo di attenzione, mal di testa e un generico stordimento sono disturbi che colpiscono una persona su dieci. «Serve lavorare per obiettivi e ricavarsi brevi momenti di stacco»

Irritabilità, calo di attenzione, mal di testa, difficile digestione della quotidianità e un generico senso di stordimento. «Sono i sintomi della cosiddetta “post vacation syndrome” che colpiscono circa una persona su dieci al rientro dalle vacanze», premettono Giandomenico Bagatin ed Erica Cossettini psicologi psicoterapeuti e consiglieri dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia. Per affrontare il rientro ecco tre suggerimenti: «Riprendere in mano gli affari rimasti in sospeso prima delle vacanze, ricavarsi dei momenti di pausa anche brevi durante l’anno e imparare a gestire gli obiettivi. Non missioni impossibili, ma semplicemente degli accorgimenti importanti perché molto dipende dalla nostra mente».

Prima di tutto però occorre sfatare un luogo comune. Precisa Bagatin: «La maggior parte delle persone è prigioniera di un pregiudizio, cioè che il riposo e il relax ricarichino le batterie mentali. In realtà, non è così. Per la maggior parte di noi, il lungo riposo estivo acuisce invece i sintomi da stress non appena si rientra alla vita di tutti i giorni». Per recuperare energie occorre invece «imparare a chiudere gli affari lasciati in sospeso perché la benzina mentale viene consumata nel tentativo di raggiungere obiettivi siano questi importanti (come grandi obiettivi lavorativi o affettivi, più o meno consapevoli) oppure meno (come mettere a posto finalmente la cantina). Ogni obiettivo consuma energia mentale. Ma quando viene raggiunto pienamente, come per magia la mente si ricarica. È esperienza di tutti che dopo una grande soddisfazione, anche se fino a un attimo prima si era stanchi, ci si sente invece energici e propositivi».

«Nel nostro vivere quotidiano - prosegue Cossettini- è anche importante ritrovare una naturale capacità ad allentare: ciò non significa trovarsi uno spazio di stacco lungo e totale, come una notte di sonno o una vacanza esotica, ma rappresenta momenti indispensabili nell’arco della giornata che ci permettono di ricaricarci, di ritrovare energia, di stare piacevolmente a goderci ambienti e pause ristoratori, anche se non ci sembrano necessariamente importanti. Vacanze, sonno, sport possono aiutare (e non sempre) l’allentamento, ma sono un’altra cosa. Dobbiamo crearci pause di morbidezza piacevoli, ristoratrici, quando ne sentiamo il bisogno e non è necessario che siano pause lunghe: sono momenti importanti prima di ricondurci a nuove tensioni e nuovi momenti di vigilanza».

Per evitare quindi la “sindrome da rientro”, il contributo della psicologia può essere fondamentale. Concludono gli specialisti: «Per imparare ad allentare durante tutto l’anno con efficacia è possibile intervenire con tecniche e percorsi di rilassamento o di concentrazione; per la gestione e la realizzazione degli obiettivi esistono invece le procedure e i percorsi di time management (gestione del tempo), per organizzare le priorità, essere efficaci, risparmiare e spendere bene le energie, e nutrire il nostro cuore attraverso le grandi e piccole esperienze positive. Training di questo tipo vanno fatti con professionisti della psicologia: possono cambiare completamente la percezione e il livello dello stress durante l’anno e prepararci ad affrontare meglio anche le prossime vacanze».
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